Il russo Gryazin ha finito
terzo nella WRC-2 all’esordio con Hyundai R5 e Umberto Scandola, nonostante la
disavventura nelle prime battute di gara, è riuscito a prendere i suoi primi
punti iridati, anche lui sulla vettura sudcoreana.
Reggio Emilia, 27 gennaio 2020
Non poteva avviarsi meglio, il mondiale rally per Movisport,
andata a subito bene a segno con entrambi i suoi portacolori.
Al via, nella gara-icona delle corse su strada, l’88°
Rallye Monte Carlo, prima del mondiale WRC 2020, il sodalizio reggiano ha
inanellato due risultati da incorniciare, viste le evidenti difficoltà date
dalla gara, con strade spesso indecifrabili, che in quattro giorni di sfide
hanno mietuto vittime anche illustri.
Risultato d’effetto per l’accoppiata russa, quest’anno
ufficiale Hyundai nella categoria WRC-2, formata da NIkolay Gryazin e Yaroslav
Fedorov con la i20 R5. Esordio in gara, esordio anche con la vettura sud
coreana per l’equipaggio russo, che ha fornito una prestazione dall’esito
esaltante, terzi di categoria con quattro giorni di sfide assai tirate e
sofferte soprattutto per via delle mutevoli condizioni della strada. Nessun
problema tecnico e nessun eccesso hanno dunque portato Gryazin e Fedorov ad
acquisire i primi e pesanti punti iridati in una categoria che già dalle strade
francesi ha annunciato una stagione assai tirata.
“Il Rally Monte Carlo non è la miglior gara per il
debutto - commenta Gryazin - con una nuova auto e una nuova squadra. Per
noi è stato importante rimanere in gara per acquisire una preziosa esperienza e
aiutare la squadra Hyundai Motorsport in campionato. Abbiamo avuto alti e
bassi, ma non abbiamo avuto problemi seri. Siamo grati al nostro team, un
grazie ai tanti nostri fan che ci hanno sostenuto lungo tutta la gara. Ora non
vediamo l'ora di una nuova sfida con l'i20 R5!”
Decisamente di spessore anche la prestazione di Umberto
Scandola, il quale ha pagato le difficoltà di una gara
unica e i tempi fatti segnare nella loro interezza di gara hanno portato a un
buon risultato conclusivo. Affiancato da Guido D’Amore sulla Hyundai i20
ufficiale italiana, il driver veronese ha chiuso in ottava posizione di
categoria WRC-3 dopo essere partito decisamente in salita con una “toccata”
durante la terza prova speciale, che lo ha costretto a ripartire con la
riammissione in gara, quindi lontano dai vertici.
Il singolare regolamento sportivo del
Rallye di Monte Carlo ha permesso a Scandola-D’Amore di migliorare una
posizione nella classifica finale pur non correndo.
Dopo aver concluso la gara, sabato sera,
con il nono posto tra gli equipaggi iscritti al mondiale WRC3, domenica Umberto
e Guido non hanno potuto far altro che riposarsi a Monaco aspettando la
chiusura del rally da parte dei sessanta equipaggi classificati alla tappa
finale. Gli avversari invece hanno disputato le ultime quattro prove speciali e
alcuni di loro sono incappati in problemi tecnici o uscite di strada come era
avvenuto al pilota veronese nella terza prova speciale della
competizione. Alla fine la bandiera a scacchi ha premiato appunto Umberto
Scandola e Guido D’Amore con un ottavo posto di categoria. Grazie a questo
risultato il difficile esordio nel Mondiale Rally 2020 ha permesso di
conquistare 4 punti nel WRC3.
“È singolare - racconta Umberto Scandola
- guadagnare una posizione in classifica in questo modo ma è il regolamento
particolare di una rally particolare. Dopo il ritiro avevamo pagato parecchi
minuti di ritardo e questo non ci ha permesso di arrivare a disputare la gara
completa con l’ultima tappa e di lottare per il podio”. Alla fine il
nostro primo Monte Carlo si è corso solamente in sette delle sedici prove
speciali in programma, ma anche nell’anomala versione breve abbiamo conquistato
l’ottavo posto in WRC3 grazie a una serie di buoni tempi nella parte centrale.
Per questo io e Guido siamo soddisfatti e ringraziamo sentitamente la squadra,
Hyundai Italia, Hyundai Motorport Customer Racing e Michelin, assieme ai
partner del progetto come Withu, Pakelo e Genart”.
Nelle foto: Gryazin in azione a Monte
Carlo e Scandola-D'Amore al via della gara (foto Bettiol)
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