Le
sfide, iniziate ieri pomeriggio, hanno prodotto uno spettacolo di grande
fascino e tanto agonismo.
Il
resto del podio a Brusori (Peugeot 208 R5) ed al còrso Alerini (Ford Fiesta R5)
Notevole
la prestazione del pisano Rovatti (Renault Clio S1600), quarto assoluto, primo
delle due ruote motrici.
Gaggio
Montano (Bologna), 29 luglio 2018 – Due
giorni di sfide altamente adrenaliniche e ricche di contenuti tecnico-sportivi
di spessore, il Rally Alto Appennino
Bolognese “moderno”, quello che ha segnato la trentesima edizione, vinta oggi dal reggiano Roberto Vellani, in coppia con l’esperto toscano di Lucca David Castiglioni, a bordo di una Peugeot 208 T16 R5.
La gara, partita ieri pomeriggio da Gaggio Montano, rilevando il testimonio
dalla parte “historic” che invece ha
salutato la bandiera a scacchi a Castiglione
dei Pepoli, si è decisa nel finale, una doppia occasione di prove dove
Vellani ha saputo colmare con freddezza il non ampio solco che Simone Brusori (Peugeot 208 T16 R5),
forte driver locale (vincitore lo scorso anno del rally RAAB storico) aveva
saputo scavare con l’ultima “piesse” di ieri notte.
Una gara estremamente tirata e spettacolare, quella
condotta da Vellani, che ha concesso il bis di allori (dopo quello dello scorso
anno) come anche quella portata in fondo da Brusori (affiancato da Carrugi), pilota di livello che corre
purtroppo poco, con tutte le difficoltà che vi possono essere nel guidare
vetture di vertice molto professionali.
Arrivati alla soglia dell’ultima “chrono” divisi da
soli 1”9 con Brusori davanti, è stata l’ultima prova speciale di “Bombiana”, a
favorire il pilota di Quattro Castella che ha staccato il rivale di 6” finendo
vincitore con 4”1.
Alle spalle del duo Peugeot ha concluso con grande
merito, a soli il còrso Paul Alerini, alla sua seconda
esperienza al RAAB, meritevole di elogio perché, con la Ford Fiesta R5, è
sempre riuscito a rimanere nella scia dell’attico della classifica senza troppo
soffrire (8”2 il divario finale dal vincitore), segno anche in questo caso in
un alto livello, affiancato da Tony
Barichella.
Come di alto livello è stata la prestazione fornita
dal pisano Michele Rovatti, con una
Renault Clio S1600, Affiancato dalla porrettana Valentina Catone, il pilota toscano - non nuovo a performance
esaltanti con vetture “piccole” - si è immediatamente inserito nei quartieri
alti della classifica senza difficoltà, duellando costantemente con altri
esponenti di vetture a trazione integrale e di categoria superiore. Oltre ad
aver finito ai piedi del podio, Rovatti è stato il più veloce tra le vetture a
“due ruote motrici”, completando quindi quella che è una prestazione
decisamente cristallina.
Completa la top five il siciliano Luigi Bruccoleri, già visto in forma sulle strade dell’appennino
bolognese la scorsa edizione. Stavolta era al debutto con la Skoda Fabia R5,
con la quale ha soprattutto cercato il miglior feeling, con alle note Ilaria Rapisarda e la seconda parte di
gara li ha visti andare all’attacco di Rovatti, pur con quest’ultimo che ha
saputo tener testa sino alla bandiera a scacchi.
Sesta posizione finale per l’altro reggiano Marco Belli, con Albertini al fianco,
debuttante con una Skoda Fabia R5, con la quale hanno trascorso tutto l’arco
della gara a trovare il miglior dialogo possibile con la vettura boema. Settimo
assoluto ha chiuso il gentleman Franco
Rossi (Hyundai i 20 R5), assecondato dal blasonato Flavio Zanella, ottavo un altro gentleman, il milanese Elio Minetti (Ford Fiesta), rientrato
alle competizioni dopo dieci anni (ed al debutto con una vettura di categoria
R5), coadiuvato da Nicoli.
La top ten è stata poi chiusa con ampio merito da Amedeo Venturi, pilota locale di
Baigno, e da Leonardo Lorallini,
bolognese anche lui, entrambi alla loro
prima uscita con una Peugeot 208 R2.
La gara
“Historic”, conclusa ieri, ha
visto un podio intero dominato dal marchio Porsche, con la vittoria andata al
bresciano Oreste Pasetto, in coppia
con Carlo Salvo, davanti ad Agostino Iccolti e Giulia Zanchetta e
terzi Muccioli-Zumelli. Anche la gara di regolarità sport è stata appannaggio di una coupé di Stoccarda,
quella dei bolognesi Argenti-Amorosa,
con 46 penalità, davanti a Marani-Sartorrio
(Porsche 911-48 penalità), mentre il terzo assoluto è stato conquistato dai
bresciani Seneci-Ciatti (Opel Kadett
GT/E-56 penalità).
Questa edizione dei 42 anni del Rally Alto Appennino
Bolognese “historic”, ma anche la trentesima del “moderno” ha riscosso un
notevole successo tra i partecipanti (130 iscritti), tutti rimasti estremamente
soddisfatti sia dell’accoglienza che del percorso che si sono trovati ad
affrontare, degne cornici di una tradizione unica nei rallies nazionali.
Importante e significativa anche la ricaduta di immagine ed economica per
l’indotto turistico-ricettivo: quest’ultimo week-end di luglio ha infatti
segnato un notevole afflusso di turismo emozionale, generato appunto dal doppio
evento motoristico e dalle sensazioni che il motorsport riesce ad infondere
insieme ai luoghi che attraversa.
(foto RallyStage/Alessandro Guidi)
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