mercoledì 14 aprile 2021

SEMAFORO VERDE AL 54° RALLYE ELBA 2021: PRONTI A DARE IL VIA ALLE SFIDE “TRICOLORI” DEL C.I.WRC

Adesioni “importanti”, per la “prima” stagionale, che fanno pensare 

ad una gara pronta quindi a proseguire la propria tradizione di grande automobilismo sportivo.

Sfiorano le trenta unità le vetture “top car” tra WRC e R5. Ben 20 gli equipaggi locali iscritti.


Portoferraio (Isola d’Elba-Livorno), 14 aprile 2021 – Semaforo verde, per il 54° Rallye Elba - “Trofeo GINO MINI”, primo atto del Campionato Italiano Rally WRC (CIWRC), questo fine settimana è pronto a dare il via alla stagione con un plateau di iscritti di alto livello (73 adesioni), con sfiorate le trenta vetture “top car”, tra “World Rally Car” e “R5”. 

Sono infatti diversi, i “nomi” tra coloro che hanno aderito alla sfida proposta da Aci Livorno Sport, per quanto il suo percorso sia un tratto distintivo e per la sempre magica atmosfera che si respira sull’isola. Vera e propria identità del territorio, infatti il Rallye Elba ogni anno raccoglie il testimonio degli anni d’oro della competizione, soprattutto delle edizioni negli anni ottanta, arrivando sino ad oggi, degna prosecuzione di una tradizione che racchiude molto della storia dei rallies a livello non solo nazionale.

Valida pure per la Coppa Rally di VI zona, per il Trofeo Rally Toscano, entrambi a coefficiente 1,5, la gara avrà inoltre la validità per l’R Italian Trophy, per il “Logistica Uno Rally Cup by Michelin” e Michelin Zone Rally Cup.

Due giorni di gara e sei Prove Speciali sono le “portate”, certamente esclusive e . . . “prelibate” dell’evento che andrà a proporre un percorso ispirato alla tradizione, “a misura di pilota”. Un progetto, quello operato da parte di Aci Livorno Sport in concerto con l’intera comunità elbana, che sicuramente darà valore all’intero Campionato tricolore. Il disegno del tracciato ricalca l’edizione del 2020, assicurando quindi un elevato standard di impegni cronometrati, 92,600 chilometri, a fronte del totale che sarà di 314,520.

I MOTIVI SPORTIVI: TANTI “BIG” PER UN PRONOSTICO DIFFICILE

Ad aprire le partenze sarà il Campione in carica, il comasco Corrado Fontana, peraltro un grande affezionato alle “piesse” elbane. Sarà della partita con la stessa vettura del suo recente passato, la Hyundai i20 WRC. Il pilota lariano vinse l’edizione 2020 e per lui fu il tris di allori, all’Elba, logico pensare al poker. Un poker che comunque non sarà facile da siglare, avendo da duellare con grandi e validi avversari, a partire dal bresciano Luca Pedersoli, con la consueta Citroen DS3 WRC, per proseguire con il giovane milanese Simone Miele (Citroën DS3 WRC, secondo assoluto nel 2020) e certamente tenere d’occhio il blasonato Luca Rossetti (Hyundai i20 R5), il quale cercherà sicuramente di migliorare il “bronzo” dell’altr’anno e partire al meglio per puntare al successo in campionato. 

Non mancheranno altri, pronti a “graffiare” sulle strade elbane, come il piacentino Andrea Carella (Skoda Fabia R5), il bresciano “Pedro” (Hyundai i20 R5), amante dell’Elba, dove ha vinto a più riprese anche nella gara “historic” europea, e come lui si pone tra i “papabili” il siciliano Salvatore Riolo, al debutto con una VolksWagen Polo R5. Il pilota palermitano di Cerda, grande amico degli elbani, ha vinto tanto pure lui sull’isola, anche con le vetture storiche, per cui mostrerà certamente i suoi muscoli. 

Da seguire con attenzione il reggiano Ivan Ferrarotti (Skoda Fabia R5), vincitore la settimana scorsa al Rally delle Palme nel contesto del “Sanremo”, il molisano (ex Campione Italiano Junior) Giuseppe Testa (Skoda Fabia R5) e certamente un occhio va dato al biellese Corrado Pinzano (Skoda Fabia R5), che per preparare al meglio l’esordio tricolore due settimane fa è andato a vincersi – sempre in Toscana – il “Colline Metallifere”. La lista di “nomi” che puntano in alto non si esaurisce qui: scalpitano il piemontese Alessandro Gino (Skoda Fabia R5), scalpita anche il maremmano Leopoldo Maestrini (VolksWagen Polo R5), come pure il laziale Stefano Liburdi (Skoda Fabia R5), Rudy Andriolo (Skoda Fabia R5), lo spezzino Claudio Arzà (Citroen C3 R5), il livornese Giovanni Galleni (Skoda Fabia R5), Lorenzo Grani (Skoda Fabia R5), il montecatinese Paolo Moricci (Skoda Fabia R5) ed anche l’altro follonichese Stefano Sinibaldi (Skoda Fabia R5).

Attenzione poi al trio locale, Andrea Volpi, Francesco Bettini e Walter Gamba (tutti iscritti con una Fabia R5), piloti di livello sempre molto agguerriti e capaci di mettere in crisi chiunque si presenti al via all’Elba, sulle strade a loro amiche. Sempre in chiave “locale”, sono ben venti gli elbani iscritti, si segnala anche Alberto Anselmi, che certamente inseguirà la leadership tra le due ruote motrici con la Renault Clio S1600.

L’organizzazione, in concerto con le Autorità preposte e con le Amministrazioni locali comunica che il rally sarà “a porte chiuse”, nel rispetto delle normative in vigore in materia di contenimento della diffusione del virus SARS-Cov2. Pertanto, si invitano appassionati e potenziali interessati al rispetto delle normative, con l’accesso alle prove speciali che sarà consentito esclusivamente agli addetti ai lavori, quindi presidiato e controllato. Anche il poter accedere ai luoghi di gara (partenza/arrivo, riordinamenti e parco assistenza) sarà consentito nelle misure e nei criteri espressi dal protocollo sanitario vigente al fine di evitare assembramenti di persone.

PROGRAMMA DI GARA

Cuore pulsante della gara sarà come consuetudine Portoferraio, la partenza avrà luogo alle 17,00 di venerdì 16 aprile, dopo la quale i concorrenti duelleranno su tre tratti cronometrati, avviando subito con una “piesse” impegnativa, lunga, la “Volterraio-Cavo” (Km. 27,070), per poi portarsi alla “Nisporto-Cavo” (Km. 14,190). La giornata finirà di nuovo sulla “Volterraio”, stavolta corta, di 5,690 chilometri. Termine della prima giornata alle ore 22,30 per riprendere l’indomani, sabato 17 aprile dalle ore 8,00, con in programma subito i 22,430 chilometri della “Due Mari”, seguiti dalla “Lavacchio-San Piero” (km. 13,960) e per finire non poteva mancare il “Monte Perone” (Km. 9,260), per poi accarezzare la bandiera a scacchi dell’arrivo, previsto alle 16,30. 

FOTO MASSIMO BETTIOL


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