Il sodalizio sta
lavorando con impegno per organizzare un incontro con i cittadini di Monsummano
Terme al fine di far prendere coscienza
a tutti della reale portata del problema di salute pubblica derivante
dall’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche.
“Siamo in contatto - commenta il presidente del Comitato Alessandro Bugelli – con alcuni medici e ricercatori di alto profilo nazionale ed internazionale affinché possano argomentare la questione con precisione scientifica e soprattutto possano spiegare a tutti noi la realtà di una esposizione continua alle onde elettromagnetiche diffuse dalle Stazioni Radio Base. Stiamo cercando di far collimare gli impegni reciproci proprio per organizzare al meglio l’iniziativa, che deve avere la funzione di informare, cosa che sino ad ora lo fanno in pochi ed anche male”.
Per la salvaguardia della salute pubblica e del
territorio nonché per assicurare alla collettività l’opportunità di
accedere e di offrire servizi anche innovativi ad alta tecnologia, il
Comitato chiede formalmente all’Amministrazione Comunale che affronti con
serietà il problema del futuro posizionamento di apparati radio di telefonia,
ma soprattutto che consideri il ri-posizionamento oppure - se necessaria – l’eliminazione
di questi “luoghi di emissione” di onde elettromagnetiche.

“Chi afferma
che allora si dovrebbe smettere di usare il telefono cellulare – dice ancora Bugelli – ragiona un tanto al metro. Sulla scorta del libero arbitrio, un diritto
di ogni persona, quando non serve lo si può spegnere e non arreca più alcun
danno, mentre l’antenna no, non si spegne mai, continua a emettere onde
elettromagnetiche che entrano in casa tua e nel tuo corpo ogni giorno e ogni
notte e allora diventa impossibile tutelare la salute propria e quella
soprattutto dei bambini, i più indifesi. Da quando l’antenna allo stadio è entrata
in funzione, i miei tre gemelli di quattro anni non li porto più fuori casa a
giocare”.
“Un’Amministrazione Locale deve adottare
criteri cautelativi - conclude Bugelli - pianificare le installazioni in
contraddittorio con i Gestori e le Associazioni o Comitati rappresentanti dei
cittadini, eseguire istruttorie rigorose delle richieste di nuove
installazioni, predisporre controlli sulle installazioni già fatte e sanzioni
per gli inadempimenti, stabilire monitoraggi continui sul territorio,
indennizzare i cittadini che, per ragioni di pubblica utilità, sono costretti a
vivere vicini ad antenne ed hanno i loro immobili svalutati. A Monsummano,
questo, perlomeno, si pensa?”
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