COMUNICATO STAMPA
COMITATO QUARTIERE STADIO STRULLI:
NESSUN ALLARMISMO,
IL PROBLEMA DELL’ELETTROSMOG E’
REALE
Si auspica un dialogo tra i cittadini
ed il Comune per guardare al futuro. Sperando in una maggiore ampiezza di
vedute da chi deve gestire il territorio su questo tema sempre più forte.
Monsummano Terme (Pistoia), 19 novembre 2012
Il Comitato Quartiere Stadio Strulli, alla luce di quanto letto su
alcuni organi di stampa e web, scritti certamente che hanno per oggetto una
risposta al precedente comunicato stampa diffuso, intende esporre alcune precisazioni.
In prima istanza non è MAI stato messo in discussione il fatto che il Comune di
Monsummano Terme non presti attenzione al tema dell’Elettrosmog, tutt’altro. A
prescindere che questo comunque non è un atto “eroico” o da medaglia al valor
civile, ma un atto dovuto in quanto proprio il Comune è il primo responsabile,
Sindaco in testa, della salute dei propri cittadini.
“Quanto scrive la dottoressa Formica in un suo intervento che ho letto
in questi giorni circa l’attenzione del Comune all’elettrosmog, corrisponde di
certo al vero – argomenta il Presidente del Comitato Alessandro Bugelli
- ci
mancherebbe altro che fosse il contrario, ma forse non ha afferrato il senso e
soprattutto l’oggetto delle recenti comunicazioni diffuse dal Comitato, le
quali riguardano esclusivamente il tema della nuova normativa sulle rilevazioni
delle onde elettromagnetiche inserita nel Decreto Sviluppo. Una norma che se
dovesse venire attuata, ribalta quella vigente, con evidente pericolo della
salute pubblica. Nessuno ha mai mosso accuse di uno scarso impegno sul tema,
abbiamo solo fatto sapere quello che potrebbe accadere a tutti noi. E
chiediamo: cosa prevede di fare per il futuro, l’Amministrazione Comunale?”.
SI ricorda che il Decreto
Legge Sviluppo in oggetto intende non applicare più il valore di attenzione di
6 V/m (stabilito dal decreto del 2003 per i luoghi ove la permanenza umana è
superiore a 4 ore giornaliere) per alcuni luoghi aperti. Per questi si applicherà
un più generico limite di esposizione (non è indicato, ma verosimilmente
potrebbe essere di 20 V/m).
“Se verrà approvato - commenta ancora Bugelli - questo
decreto renderà estremamente più facile, per i gestori della telefonia mobile,
installare antenne vicino alle abitazioni, quando già oggi ci sono in Italia
numerosi “cluster oncologici”, cioè zone in prossimità dei ripetitori che
presentano un numero insolitamente alto di tumori e di altre patologie
degenerative. Si mette seriamente a rischio la salute di milioni di italiani
“.
Un altro aspetto allarmante del Decreto, che intende esplicitamente favorire le esigenze tecniche della telefonia mobile e di tutti quei nuovi sistemi di trasmissione a banda larga senza fili, riguarda la nuova modalità di determinazione degli obiettivi di qualità nelle aree intensamente frequentate. Questi non si calcoleranno più con delle misurazioni in un arco di tempo di sei minuti, per farne la media, ma si farà una media di misurazioni sulle 24 ore.
Nell’intervento
della dottoressa Formica si apprende che “è in programma una campagna
informativa sul pericolo di inquinamento elettromagnetico rivolta
ai ragazzi della scuola elementare e media inferiore per educarli ad un
uso più appropriato dei telefonini, considerati i recenti studi scientifici che
hanno evidenziato danni alla salute causati “da un uso assiduo” del telefonino”.
Questo è un atteggiamento onorevole, da parte del Comune, un argomento che
dovrebbero attuare in prima battuta le famiglie, che non dovrebbero fornire di
telefonino i propri bambini.
“Ma in tutto questo - osserva Bugelli - manca un dettaglio: che per il principio del “libero arbitrio”, concetto
molto più che filosofico, ogni persona è libera di fare le sue scelte: il
telefonino se vuole lo spegne e non fa più male, mentre i cittadini le onde
elettromagnetiche le hanno imposte, le Stazioni Radio Base non le spegne
nessuno, sono sempre lì, a
irradiarti. Giorno per giorno, mese per mese, anno per anno . . .
Con questo,
il Comitato e tutti i suoi fondatori, i suoi componenti il Consiglio ed anche
tutti gli aderenti, non sono contrari alle antenne di telefonia, ai telefonini,
smartphone, Wi-Fi e quanto altro. Il progresso è giusto che vada avanti e possa
far avere un vantaggio al vivere quotidiano di tutti, in tutti gli ambiti, dal
lavoro al tempo libero. Per questo si chiede che tali apparati, in forza al
conclamato “Principio di Precauzione” chiesto dall’OMS debbano essere perlomeno
previsti in luoghi isolati. O magari iniziare – ancora meglio - a pensare alle
fibre ottiche.
“Il nostro Comitato non è da prendere come un
“nemico” magari è da considerare come “avversario” - prosegue Bugelli - se si va nel vocabolario, i due termini sono descritti diversamente. Il
primo si cerca di ucciderlo, per il
secondo intanto si deve avere rispetto, poi ci si parla con tranquillità, con
coerenza e sincerità. Senza voler avere ragione sempre e comunque, pensando
meramente ai consensi che si possono perdere dagli elettori quando ci si
accorge di aver fatto una frittata. La dottoressa Formica afferma
poi che nel tempo il Comune di Monsummano Terme ha provveduto – e provvede - a far monitorare il territorio. Ad oggi pochi,
pochissimi cittadini, sanno gli esiti di tali controlli, non basta affiggere
all’albo pretorio o inserire i lavori in un documento sul sito web
istituzionale. E’ troppo poco, per un tema così delicato, si deve informare il
cittadino, si deve INFORMARLO! Informarlo su quello che è il reale problema e
si deve farlo oltre che con i mezzi canonici anche con continui comunicati
stampa, soprattutto con assemblee pubbliche, da ripetere ciclicamente,
altrimenti si arriva poi al punto dei dissensi come nel caso della costruzione
dell’Antenna allo Stadio, sulla cui questione il Comune si è mosso davvero
male. E poi, come comunica, sul tema, invitando tecnici evidentemente “di
parte” che affermano che è un bene avere questi apparecchi? Mi pare un modo di comunicare estremamente negativo.
Ed inoltre, da esperto in comunicazione dico: quando si fa una cosa, si attua
un progetto che riguarda la comunità, che si fa? Lo teniamo nel cassetto o lo
si fa sapere?”
Poi, si legge, sempre
mediante la penna della dottoressa Formica, che il Comune stesso “ha chiesto apertamente al comitato di dare
indicazioni su “altri esperti” e/o “organismi accreditati” di loro
fiducia per eseguire le misure dei campi elettromagnetici, ma ad oggi
senza risposta”. La risposta non è mai
stata data perché non è mai arrivata una richiesta formale di contatto, gli inviti
verbali lasciano il tempo che trovano.
“Dottoressa, Formica,
trova inopportune e inaccettabili alcune affermazioni “gratuite” apparse sulla
stampa? Anche i cittadini hanno trovato inopportuna l’apposizione dell’antenna
allo stadio e non solo quella. E’ tornato poi fuori che provochiamo allarmismo – conclude Bugelli – forse, pur essendo un medico, non conosce a
fondo il tema; probabilmente tornerà anche fuori il sospetto di una
strumentalizzazione politica. Ecco, queste due argomentazioni le rispediamo al
mittente. Cerchiamo il dialogo, non la guerra. Il dialogo lo attuano le persone
intelligenti, la guerra la fanno gli stupidi”.
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