lunedì 19 novembre 2012

COMITATO QUARTIERE STADIO STRULLI: NESSUN ALLARMISMO, IL PROBLEMA DELL’ELETTROSMOG E’ REALE



COMUNICATO STAMPA

COMITATO QUARTIERE STADIO STRULLI:
NESSUN ALLARMISMO,  
IL PROBLEMA DELL’ELETTROSMOG E’ REALE
Si auspica un dialogo tra i cittadini ed il Comune per guardare al futuro. Sperando in una maggiore ampiezza di vedute da chi deve gestire il territorio su questo tema sempre più forte.


Monsummano Terme (Pistoia), 19 novembre 2012

Il Comitato Quartiere Stadio Strulli, alla luce di quanto letto su alcuni organi di stampa e web, scritti certamente che hanno per oggetto una risposta al precedente comunicato stampa diffuso, intende esporre alcune precisazioni. In prima istanza non è MAI stato messo in discussione il fatto che il Comune di Monsummano Terme non presti attenzione al tema dell’Elettrosmog, tutt’altro. A prescindere che questo comunque non è un atto “eroico” o da medaglia al valor civile, ma un atto dovuto in quanto proprio il Comune è il primo responsabile, Sindaco in testa, della salute dei propri cittadini.

Quanto scrive la dottoressa Formica in un suo intervento che ho letto in questi giorni circa l’attenzione del Comune all’elettrosmog, corrisponde di certo al vero – argomenta il Presidente del Comitato Alessandro Bugelli -  ci mancherebbe altro che fosse il contrario, ma forse non ha afferrato il senso e soprattutto l’oggetto delle recenti comunicazioni diffuse dal Comitato, le quali riguardano esclusivamente il tema della nuova normativa sulle rilevazioni delle onde elettromagnetiche inserita nel Decreto Sviluppo. Una norma che se dovesse venire attuata, ribalta quella vigente, con evidente pericolo della salute pubblica. Nessuno ha mai mosso accuse di uno scarso impegno sul tema, abbiamo solo fatto sapere quello che potrebbe accadere a tutti noi. E chiediamo: cosa prevede di fare per il futuro, l’Amministrazione Comunale?”.

SI ricorda che il Decreto Legge Sviluppo in oggetto intende non applicare più il valore di attenzione di 6 V/m (stabilito dal decreto del 2003 per i luoghi ove la permanenza umana è superiore a 4 ore giornaliere) per alcuni luoghi aperti. Per questi si applicherà un più generico limite di esposizione (non è indicato, ma verosimilmente potrebbe essere di 20 V/m).

Se verrà approvato -  commenta ancora  Bugelli - questo decreto renderà estremamente più facile, per i gestori della telefonia mobile, installare antenne vicino alle abitazioni, quando già oggi ci sono in Italia numerosi “cluster oncologici”, cioè zone in prossimità dei ripetitori che presentano un numero insolitamente alto di tumori e di altre patologie degenerative. Si mette seriamente a rischio la salute di milioni di italiani “.

Un altro aspetto allarmante del Decreto, che intende esplicitamente favorire le esigenze tecniche della telefonia mobile e di tutti quei nuovi sistemi di trasmissione a banda larga senza fili, riguarda la nuova modalità di determinazione degli obiettivi di qualità nelle aree intensamente frequentate. Questi non si calcoleranno più con delle misurazioni in un arco di tempo di sei minuti, per farne la media, ma si farà una media di misurazioni sulle 24 ore.

Nell’intervento della dottoressa Formica si apprende che “è in programma  una campagna informativa sul  pericolo di inquinamento elettromagnetico  rivolta ai ragazzi  della scuola elementare e media inferiore per educarli ad un uso più appropriato dei telefonini, considerati i recenti studi scientifici che hanno evidenziato danni alla salute causati “da un uso assiduo” del telefonino”. Questo è un atteggiamento onorevole, da parte del Comune, un argomento che dovrebbero attuare in prima battuta le famiglie, che non dovrebbero fornire di telefonino i propri bambini.

“Ma in tutto questo  - osserva Bugelli - manca un dettaglio: che per il principio del “libero arbitrio”, concetto molto più che filosofico, ogni persona è libera di fare le sue scelte: il telefonino se vuole lo spegne e non fa più male, mentre i cittadini le onde elettromagnetiche le hanno imposte, le Stazioni Radio Base non le spegne nessuno,                sono sempre lì, a irradiarti. Giorno per giorno, mese per mese, anno per anno . . .

Con questo, il Comitato e tutti i suoi fondatori, i suoi componenti il Consiglio ed anche tutti gli aderenti, non sono contrari alle antenne di telefonia, ai telefonini, smartphone, Wi-Fi e quanto altro. Il progresso è giusto che vada avanti e possa far avere un vantaggio al vivere quotidiano di tutti, in tutti gli ambiti, dal lavoro al tempo libero. Per questo si chiede che tali apparati, in forza al conclamato “Principio di Precauzione” chiesto dall’OMS debbano essere perlomeno previsti in luoghi isolati. O magari iniziare – ancora meglio - a pensare alle fibre ottiche.

“Il nostro Comitato non è da prendere come un “nemico” magari è da considerare come “avversario” - prosegue Bugelli - se si va nel vocabolario, i due termini sono descritti diversamente. Il primo  si cerca di ucciderlo, per il secondo intanto si deve avere rispetto, poi ci si parla con tranquillità, con coerenza e sincerità. Senza voler avere ragione sempre e comunque, pensando meramente ai consensi che si possono perdere dagli elettori quando ci si accorge di aver fatto una frittata. La dottoressa Formica  afferma poi che nel tempo il Comune di Monsummano Terme ha provveduto – e provvede -  a far monitorare il territorio. Ad oggi pochi, pochissimi cittadini, sanno gli esiti di tali controlli, non basta affiggere all’albo pretorio o inserire i lavori in un documento sul sito web istituzionale. E’ troppo poco, per un tema così delicato, si deve informare il cittadino, si deve INFORMARLO! Informarlo su quello che è il reale problema e si deve farlo oltre che con i mezzi canonici anche con continui comunicati stampa, soprattutto con assemblee pubbliche, da ripetere ciclicamente, altrimenti si arriva poi al punto dei dissensi come nel caso della costruzione dell’Antenna allo Stadio, sulla cui questione il Comune si è mosso davvero male. E poi, come comunica, sul tema, invitando tecnici evidentemente “di parte” che affermano che è un bene avere questi apparecchi? Mi pare  un modo di comunicare estremamente negativo. Ed inoltre, da esperto in comunicazione dico: quando si fa una cosa, si attua un progetto che riguarda la comunità, che si fa? Lo teniamo nel cassetto o lo si fa sapere?”

Poi, si legge, sempre mediante la penna della dottoressa Formica, che il Comune stesso “ha chiesto apertamente al comitato di dare indicazioni su “altri esperti” e/o “organismi accreditati” di loro fiducia  per eseguire le misure dei campi elettromagnetici, ma ad oggi senza risposta”. La risposta non è mai stata data perché non è mai arrivata una richiesta formale di contatto, gli inviti verbali lasciano il tempo che trovano.

“Dottoressa, Formica, trova inopportune e inaccettabili alcune affermazioni “gratuite” apparse sulla stampa? Anche i cittadini hanno trovato inopportuna l’apposizione dell’antenna allo stadio e non solo quella. E’ tornato poi fuori che provochiamo allarmismo – conclude Bugelli – forse, pur essendo un medico, non conosce a fondo il tema; probabilmente tornerà anche fuori il sospetto di una strumentalizzazione politica. Ecco, queste due argomentazioni le rispediamo al mittente. Cerchiamo il dialogo, non la guerra. Il dialogo lo attuano le persone intelligenti, la guerra la fanno gli stupidi”.

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