RALLY DAY “DELL’AMOROTTO”: DA DOVE ARRIVA IL NOME
La nuova gara di rally che
fa tornare le corse su strada nel reggiano dopo due anni di assenza, prende il
nome da un personaggio particolare della zona. Che a suo modo, ha fatto storia.
Fino al 07 giugno sarà
possibile iscriversi alla gara curata della
Best Racing Team in collaborazione con il Club Amici dei Motori di Carpineti e
con il supporto logistico della Scuderia San Michele.
Viano (Reggio Emilia), 20 maggio 2014
Nel pieno del periodo delle
iscrizioni, il 1° RALLY DAY
DELL’AMOROTTO – TROFEO OPPIDO SPA,
organizzato dalla BEST RACING TEAM ed il
CLUB “AMICI DEI MOTORI”, con anche la collaborazione della Scuderia San Michele, rivela il perché del proprio nome.
Un nome che nel reggiano è molto
conosciuto e che certamente farà parlare di sé ancora di più dopo averlo
rivelato al mondo delle corse. Probabilmente
è la prima volta nella storia che una gara di rally viene intitolata ad un . . . “bandito”.
Spesso si intitola o si dedica un evento ad una persona che si ricorda con
piacere e favore, alla Best Racing Team si è invece pensato di andare oltre, di
far vedere che la storia locale ha molti spunti dei quali sicuramente in molti
non sanno. Ed ecco che la gara prende il
nome da Domenico
di Amorotto de Brettis.
La domanda è spontanea e sintomatica: chi
era? Eccoci: nacque negli ultimi anni del ‘400 a Carpineti (dove rimane la
residenza della famiglia Beretti /
Brettis). Era guardiano di pecore
quando, giovanissimo, uccise un suo coetaneo sulla piazza del mercato. Si
rifugiò allora sulle montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove divenne il
capo di una numerosa banda di montanari che dominavano incontrastati i transiti
appenninici e non si astenevano neppure da improvvise incursioni nei paesi
della pianura.
Protetto dai Papi (che si avvalevano dei
suoi servigi), prima da Giulio II - che gli concesse i proventi dei dazi,
gabelle e ospizi che la Camera
apostolica riscuoteva nel distretto di Carpineti - poi da Leone X (Giovanni de
Medici) che gli affidò il comando della
montagna; osteggiato senza tregua dal governatore di Reggio, Francesco
Guicciardini, che tentò invano, per anni, di farlo rimuovere dall’incarico e di
allontanarlo dai suoi monti.
Feroce e sanguinario, scrivono le cronache, spregiudicato nel muoversi tra Guelfi e
Ghibellini, aggiungono quasi unanimemente gli storici, ma amato dai montanari,
“che correvano ad abbracciarlo”, come
dice la leggenda, cortese e generoso “con chi prendeva a proteggere”, tanto che
“non pareva educato nelle rozze montagne ma nelle corti dei principi”. Tra i
boschi dei passi dell’Appennino teneva i suoi uomini e i suoi presidi, in
direzione di Modena dove un altro brigante Cato da Castagneto lo fronteggiò per
diversi anni, e in direzione della Toscana dove tentò invano di tenerlo a freno
Ludovico Ariosto, governatore della Garfagnana a nome degli Este.
Furono anni di violenze, incendi,
uccisioni, tentativi di assedio alla città di Reggio. E furono proprio gli
Estensi a sconfiggerlo: negli anni in cui si scatenò in Appennino quella feroce
guerriglia detta “guerra dei montanari”, in un momento in cui il potere della
famiglia de Brettis era forte in tutta la montagna, Amorotto sconfisse e uccise
Cato da Castagneto, signore del feudo di Carpineti, e il fratello Vitale era pretore
di Castelnovo ne’ Monti. Compì atti di tale ferocia che Alfonso I d’Este decise
di eliminarlo. Inviò da Ferrara un corpo di militi che si unì a quello di
Virgilio da Castagneto: nella sanguinosa battaglia che si svolse sulle rive
dello Scoltenna, Amorotto rimase
gravemente ferito. Portato in salvo dai suoi uomini, fu finito poco dopo da
Tebaldo Sessi, Ghibellino e suo nemico personale. Era il 5 luglio dell’anno 1523. Così morì Amorotto. Ma il mito rimane.
Proprio nell’intento di
contribuire al contenimento dei costi, la gara avrà una logistica estremamente
concentrata, ed anche lo spazio temporale di svolgimento sarà estremamente
ridotto. Partenza, arrivo e riordinamenti saranno tutti a Carpineti, tra Piazza Matilde di Canossa e Piazza della Repubblica,
mentre il Parco di Assistenza sarà “lontano” di circa 500 metri . Lo Shakedown,
il test per le vetture da gara sarà previsto nella prima parte della Prova
Speciale “Pantano”.
Domenica 15 giugno la
partenza avrà luogo alle ore 12,00, l’arrivo sarà alle ore 18,40. Il totale
della distanza delle sei sfide cronometrate è di 38,100 Km , a fronte del
complessivo di 147,510.
La macchina organizzativa è
in fermento, l’importanza dell’evento è chiara e precisa nella mente e nel cuore
di tutti coloro che partecipano al lavoro “dietro le quinte” ed intanto ci si
sta avvicinando al primo importante momento, quello del periodo delle
iscrizioni, che avvieranno il 15 maggio per chiudersi il 7 giugno.
Ufficio
stampa
MGTCOMUNICAZIONE
studio
Alessandro Bugelli
bugelli@email.it
Nessun commento:
Posta un commento