martedì 19 settembre 2017

Stefano Martinelli ad un passo dal tricolore rally R1

Trasferta proficua a metà, a Roma lo scorso fine settimana,  per il pilota barghigiano,  penalizzato dall’aver preso metà punteggio causa i pochi iscritti nella sua categoria.

La festa per lo scudetto rimandata all’ultima prova di Verona a metà ottobre, dove ci sarà da correre sempre all’attacco in una gara estremamente delicata sia a livello sportivo, tecnico che anche mentale.
                                                                                                                                                     

19 settembre 2017

Stefano Martinelli ad un passo dal titolo del Campionato Italiano Rally R1. Con il terzo posto ottenuto, lo scorso fine settimana,  al 5° Rally di RomaCapitale, il pilota barghigiano ha potuto fare un piccolo passo verso il titolo, acquisendo però soltanto nove punti in più rispetto alla vigilia, ciò dovuto al fatto della poca presenza di vetture partenti nella sua categoria.
                                            
Il portacolori della GR Motorsport  ha comunque disputato una gara, peraltro estremamente dura e selettiva, senza cercare lo spunto velocistico ma guardando alla tattica necessaria per vedere il traguardo al volante della Suzuki Swift, sulla quale è stato affiancato dal garfagnino Max Bosi.


Certamente, le condizioni meteorologiche mutevoli incontrare in gara non hanno aiutato così come non ha aiutato il fatto di aver corso con la vettura in configurazione “trofeo” (pur se il monomarca Suzuki non fosse previsto a Roma), quindi con pneumatici “stradali”, che seppur performanti e di alto livello soffrono il confronto con i “racing” usati dai competitor.

Nella classifica provvisoria di Campionato Martinelli si è dunque rafforzato al comando con 81,50 punti, davanti a Strabello fermo a quota 62 e terzo è Coppe a 54,50 e l’argomento porta adesso direttamente alla metà di ottobre, dal 12 al 15 ottobre, al Rally 2Valli di Verona.  Sarà l’atto finale della stagione, una gara che Martinelli ha corso due anni fa e nella quale sarà necessario dare fondo a tutta l’esperienza, a tutta la passione ed alla forza mentale per avere ragione di avversari che certamente non lasceranno spazio, sia per la corsa tricolore che pure per il Trofeo Suzuki, che proprio nella città scaligera tornerà in scena per l’ultimo atto.

                                                                                                                                                                                                              
Il commento di Stefano Martinelli: “Una gran bella gara, quella di Roma, dura, selettiva, sofferta. Ancora di più dell’anno scorso. Siamo soddisfatti a metà perché ci aspettavamo di tornare a casa con qualcosa in più, ma sfortunatamente le circostanze ci costringono a giocarsi tutto, Campionato ed anche Trofeo,  a Verona, all’ultima gara. Purtroppo con un fondo soprattutto bagnato e viscido, l’avere pneumatici stradali non ci ha per nulla favoriti, per questo non abbiamo forzato, abbiamo cercato solo di far quanti più punti possibili e trarre grande esperienza. Tracciando un bilancio della stagione, adesso che siamo praticamente all’epilogo, non abbiamo nulla da recriminarci, mai un ritiro, sempre a punti. Dico solo che potevamo già avere vinto il titolo ed invece, con l’annullamento della Targa Florio eccoci qua, a fine anno, in una situazione estremamente delicata. Non ci sono alternative: a Verona dovremo stare sul podio per poter vincere il titolo ed il trofeo. Non sarà per nulla facile, ma daremo battaglia fino all’ultimo metro di gara”.

Oltre alla competizione tricolore, la mission propria di Stefano Martinelli anche durante la stagione sportiva 2017 e’ quella di onorare al massimo possibile il patrocinio, a titolo non oneroso, concessogli dal Comune di Barga.  Al pilota ed alla sua programmazione sportiva di quest’anno è stata di nuovo riconosciuta la grande valenza di comunicatori itineranti in favore del territorio barghigiano in Italia.


Foto: Martinelli in azione (L. D’ Angelo e M. Bettiol)

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