Adrenalina, spettacolo e tanti, tanti spunti tecnici e
sportivi per la gara che ha confermato il suo alto valore con un
percorso di elevato livello, che ha ispirato duelli al decimo di secondo.
Al secondo posto, a soli sei decimi, il reggiano Rusce (Skoda
Fabia R5), terzo il suo conterraneo Vellani (Peugeot 208 T16 R5)
Spettacolare
anche la gara “historic”, che ha visto sempre al comando la Ford Sierra
Cosworth di Gilli-Giorgio,
i quali hanno
concesso il bis dopo l’alloro del 2017.
Maranello (Modena),
16 settembre 2018 – Vittoria al
fotofinish per Andrea Dalmazzini e
Giacomo Ciucci (Ford Fiesta R5) al 39° Rally Città di Modena, corso tra
ieri pomeriggio ed oggi sulla lunghezza di otto prove speciali. Il verdetto è
arrivato in coincidenza dell’ultima prova speciale, il giro finale della prova
“Valle”, che ha decretato il successo del Campione
Italiano in carica su terra (alla terza gara su asfalto in carriera) per
soli sei decimi sul reggiano Antonio
Rusce, con al fianco l’esperto Sauro
Farnocchia, al loro esordio su una Skoda Fabia R5.
Le sfide si sono
svolte su un percorso in parte rivisto, comunque ispirato alla tradizione ma con
nuovi stimoli e soprattutto con la grande novità che il cuore pulsante
dell’evento è stato organizzato a Maranello,
tempio mondiale dei motori e della passione per il motorsport. Erano
quattro distinte prove speciali, due da ripetere il sabato ed altrettante da
correre alla domenica per un totale di 70 chilometri di distanza competitiva. Percorsi di alto contenuto tecnico, presi letteralmente d’assalto dal
pubblico delle grandi occasioni, deliziato da un confronto sul campo rivelatosi
decisamente spettacolare.
La lotta per la vittoria è sempre stata vivace
ed incerta, con protagonisti soprattutto Dalmazzini e Rusce, piloti entrambi
emiliani ed i copiloti tutti e due toscani di Lucca. Il dualismo tra i due
equipaggi, avviato con i primi metri di gara, li ha fatti progressivamente
allontanare dal resto della compagine, complici certamente le forti esperienze
maturate nei campionati tricolori, dove corrono entrambi.
Terza posizione finale, a 1’33”3 dal
vertice, per l’altro reggiano Roberto
Vellani, con Amadori al fianco,
ancora sulla Peugeot 208 T16 R5. Voleva cercare di rifarsi dalla delusione del
2017, il pilota di Quattro Castella, che a luglio scorso vinse il Rally Alto
Appennino Bolognese, ma purtroppo non ce l’ha fatta ad arginare il ritmo degli
altri due di testa, senza comunque demeritare.
Fuori dal podio, dal quarto posto in poi
i distacchi si sono fatti ancora più pesanti, con bravi piloti che però hanno
avuto l’handicap di correre poco durante l’anno, quindi vedendo mancare il
ritmo di gara. Quarta posizione assoluta finale per Zanni-Mucci (Ford Fiesta R5), per tutto l’arco della competizione
in bagarre con Beggi-Alicervi
(quinti con la Peugeot 208 T16 R5), dietro di loro di soli 2”6, a conferma del
ritmo sostenuto che hanno osservato anche loro per rimanere nella top five.
Sesti hanno finito Milioli-Maletti (Peugeot 208 T16 R5), davanti alla Hyundai i20 R5
del vincitore della passata edizione Franco
Rossi, col blasonato Flavio Zanella
alle note, non riusciti ad entrare nel ritmo di vertice con l’attenuante di una
vettura ancora da capire.
Primi tra le due ruote motrici, nonché ottavi
assoluti Gubertini-Ialungo, con
un’inossidabile Renault Clio Williams, al termine di accesi duelli contro una
coppia “storica” del rallismo emiliano ed anche nazionale, Verbilli-Albertini ,
su analoga vettura, mentre dai quartieri alti è mancato l’atteso reggiano Gianluca Tosi (con Del Barba sulla Renault Clio R3), ieri sera attardato da uno
pneumatico afflosciato durante la prima prova, costato oltre un minuto di
ritardo. A nulla sono valse le belle prestazioni di oggi, per una rimonta
arrivata purtroppo solo all’undicesima piazza finale.
Il rally
storico è stato un’egemonia del marchio Ford. Tre vetture “dell’ovale blu”
si sono infatti insediate sopra tutti i gradini del podio assoluto. Hanno vinto
Lorenzo Gilli e Simone Giorgio, con una
Ford Sierra Cosworth, andando così a bissare il successo dell’anno passato,
andando anche a vincere il quarto
raggruppamento.
Spettacolare, anche in questo caso, la bagarre iniziale,
che poi ha visto allontanarsi a testa alta il futuro trionfatore, autore di una
prestazione decisamente aggressiva e senza errori. Una gara lucida e di grande
valore, quella di Gilli, essendo riuscito a tenersi dietro lo scatenato Gabriele Rossi, in coppia con Handel, meritevoli
di elogio pure loro, anche se purtroppo, proprio nel finale di gara, con le due
ultime “piesse” si sono visti prendere il posto d’onore dai reggiani Tonelli-Debbi, con la Ford Escort RS,
primi del terzo raggruppamento. Una
progressione tanto spettacolare quando concreta, la loro, una cavalcata esaltante
avvalorata dall’aver siglato il miglior scratch nella settima e l’ottava prova
speciale, cosa che gli ha garantito appunto “l’argento”. La coppia con la
Sierra, invece, ha da recriminare un “fuori programma” nel finale della
penultima prova, rallentati da una “toccata” sull’anteriore che ha danneggiato
una ruota.
Terza piazza assoluta dunque per Rossi,
quarta per la Porsche 911 di Pasetto-Salvo,
che si sono aggiudicati anche il secondo
raggruppamento con una prestazione anche per loro di alto profilo. Infine, Canzian-Franchi (Ford Escort Twin Cam),
sono stati gli unici a partire - ed arrivare -
nel primo raggruppamento.
La gara di regolarità sport, valida per il Trofeo Tre Regioni, è andata a Pietro Iula / William Cocconcelli su Opel Kadett GT/E con 32
penalità, al secondo posto i bresciani
Seneci/Garavello su vettura analoga (62 penalità) e terzi i bolognesi Argenti/Amorosa (Porsche 911) con 62
penalità.
(FOTO ZINI)
Classifiche: https://goo.gl/oTevz2
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